Bullismo, una piaga tra i giovanissimi italiani

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Diffuso il report dell’Istat dal titolo “Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi“, che mette in guardia da questo fenomeno sempre più in crescendo nel nostro paese e che non si riesce a marginare. In questo modo ci si ritrova a fare i conti con i dati diffusi dall’agenzia che, se letti con attenzione, dovrebbero mettere in allarme genitori e chi si occupa di ragazzi, non solo di quelli colpiti da bullismo, ma anche da chi compie azioni del genere.

Il report espone i dati relativi al 2014, dove appare incredibile che poco più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio di bullismo, sia esso un atteggiamento offensivo o non rispettoso, oppure violento, da parte di altri ragazzi o ragazze. Si denota anche una differenza di genere, visto che le più colpite sono le ragazze, oltre il 55% che nell’arco dell’anno sono state oggetto di vessazione. Sono proprio le giovani che si ritrovano, sempre più spesso, nelle condizioni di doversi difendere dall’attacco dei coetanei e che devono fare i conti con l’indifferenza della società, per poi ritrovarsi a doversi difendere dall’attacco degli adulti.

Un altro dato riporta l’attenzione sulla differenza è quello relativo alla differenza di zona e quindi alla posizione geografica. È il nord che presenta il più alto rischio, con una percentuale del 57% dei giovanissimi, oggetto di soprusi, prepotenze, mentre il centro nord si ferma solo al 50%. Solo, si potrebbe dire, ma la parola non giustifica la situazione.

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I dati pubblicati dall’Istat sono un vero contraccolpo alle politiche e alle iniziative sociali che vedono in campo la scuola come ente e varie associazioni. Lo sforzo fatto in questi anni non ha reso i dati sperati. I ragazzi che si dedicano a questa forma di violenza, perché il bullismo è una violenza reale, sono in aumento e, come dimostra la cronaca degli ultimi mesi, oltre al danno, arriva anche la beffa. Per la maggior parte dei loro genitori, infatti, gli episodi di bullismo sono semplici scherzi da ragazzi, che non interessano il mondo degli adulti. In poche parole, sono gli stessi genitori che coprono, disconoscono e giustificano atteggiamenti simili.

Manca, infatti, una vera cultura alla socialità, che dovrebbe partire dalla stessa famiglia, fulcro dell’educazione dei giovani. Se in casa, infatti, vengono insegnati valori negativi, tra i più sottovalutati è proprio la volontà dei genitori di dar sempre ragione ai propri figli, qualunque cosa facciano e di giustificarli nei comportamenti più negativi sottovalutando il valore educativo delle conseguenze delle proprie azioni, oltre a quello di

I ragazzi, spesso volutamente giustificati, per riparare alle proprie inadempienze o sorretti dalla particolare educazione che hanno avuto gli stessi genitori, risultano i più adatti a comportamenti poco sociali che si ripercuotono prima sui loro coetanei, poi sugli adulti con i quali vengono a contatto, in primis i genitori che, solo in età adulta, si riscoprono a dover fare i conti con figli ingestibili da ogni punto di vista.

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È quel saper dir di no, quella volontà di far notare che ad ogni azione corrisponde una reazione, come in fisica, tanto sostenuta da pedagogisti e psicologi, che aiuta e rende maturi i ragazzi, a discapito della negazione della verità, nascondendo la responsabilità degli stessi sulle proprie azioni, per cui si è assolutamente giustificati a fare tutto ciò che si vuole in un contesto assolutamente “innocentistico“. È una rivalutazione dello stile educativo che per decenni ha permesso che fenomeni come il bullismo e la violenza sulle donne, si diffondessero come realtà normale all’interno di un contesto sociale del tutto fuori luogo.

Perché, a pensarci bene, se la pianta non viene aiutata sin da piccola a crescere dritta e forte, con il passare del tempo si inclinerà, fino a cadere in terra e morire. È la natura stessa che ci insegna il rispetto e dalla natura dovremmo assorbire quel modo di essere che ci dovrebbe portare non solo al rispetto per gli animali, ma anche, e soprattutto, al rispetto degli esseri umani, dei nostri simili, con particolare attenzione verso i più deboli e indifesi.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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