Renaceré-Rinascerò tra parole, danza e musica

Renaceré-Rinascerò
Renaceré-Rinascerò – Foto Enrico Porcaro

È sempre difficile occuparsi di sociale senza cadere nel melodrammatico, nella noia e nella pesantezza di un testo che, per quanto possa essere interessante, non attrae un vasto pubblico. Tutto questo non lo troverete all’interno di Renaceré-Rinascerò, il nuovo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Marica Roberto, che già in passato ha scritto e interpretato spettacoli che parlano di temi scottanti.

In Renaceré-Rinascerò il tema centrale sono i numerosi incidenti sul lavoro, di cui poco si parla e poco si sa, tranne che per farne delle stime annuali. Intorno a questi eventi, molto spesso, girano interessi, a volte dei datori di lavoro che non hanno assicurato i propri dipendenti, perché lavorano a nero, oppure perché non vogliono pagare le spese mediche che derivano da incidenti avvenuti sul luogo di lavoro, a volte per la stessa mancanza di opportunità dei lavoratori di poter dimostrare che, in realtà, loro esistono, anche se clandestini e un lavoro lo cercano e lo svolgono, per poter mantenere loro stessi e la propria famiglia.

Marica Roberto racconta con maestria la storia di queste persone, che, nonostante lavorino, si ritrovano, spesso vittime di incidenti. I più fortunati possono contare sull’aiuto dei datori di lavoro, gli altri possono solo contare sull’aiuto di chi ha pena per loro.

Lo spettacolo è un misto di recitato, musica e danza, che esalta le sensazioni e gli stati d’animo dei protagonisti delle storie che vengono narrate e descritte con attenzione. Un mix in cui il tango, da musica prettamente amorosa, cambia tipo di amore, per rivolgersi non più solo alla coppia in sé, ma all’amore umano, allargando il suo senso di appartenenza. Un grido, un richiamo per chi guarda e ascolta, a porre attenzione alle persone oltre che alla scena e allo spettacolo.

La scena, infatti, viene divisa con due splendidi ballerini: Michele Cascarano ed Eleonora Pifferi in sintonia con la narrazione e talentuosi che, anche grazie alle coreografie di Milena Zullo, animano la scena contribuendo al pathos della storia. Ad accompagnare i danzatori, la musica eseguita dal vivo sul palco, dai maestri Massimiliano Pitocco (bandoneon), Massimiliano Caporale (pianoforte) e Antonio Vitagliani (vibrafono e percussioni).

Sul palco un ponteggio a stimolare la tensione del lavoro, la necessità di sentire e vedere con i propri occhi la fatica giornaliera di chi lavora.

È la stessa Marica Roberto che sottolinea l’importanza del suo spettacolo: “che ci sono gli incidenti voglio dirlo con parole danza e musica, con lo scopo di coinvolgere il maggior numero di persone, oltre la comprensione linguistica. Ho voluto il tango perché il tango è stato la musica e la danza degli emigrati in Argentina, ossia poveri, ossia operai, ossia contadini, ossia manovali, ossia tante razze, tante provenienze geografiche. E poi il tango di Piazzolla stride, suona e fa rumore, protesta. Facciamo sapere per frenare, per prevenire, per informare.

Patrocinato da iila (associazione sudamericana) e con il supporto dell‘Inail, lo spettacolo è andato in scena il 6 ottobre al Teatro dell’Angelo a Roma e sarà in scena il 30 ottobre al Teatro Sala Fontana di Milano.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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